Aborto e obiezione
di
Felice Mill Colorni
Limitandomi alla sola questione
dell'obiezione: non è mica obbligatorio fare i ginecologi in una struttura
pubblica. Io trovo che l’obiezione avrebbe dovuto essere riconosciuta come
diritto a chi esercitava tale professione al momento dell’entrata in vigore
della legge sull’aborto. Vogliamo largheggiare? Anche a chi, a quell’epoca,
fosse stato iscritto al primo anno di Medicina. Chi è arrivato dopo, e chi arriva
oggi a fare il medico, sa quali sono le leggi in vigore e può stabilire
preventivamente se gli garbano o no. Se non gli garbano, può fare altro: un’altra
professione, il medico in un’altra specialità, il ginecologo privato. Tutto,
meno che impedire in intere regioni l’esercizio di una facoltà garantita dalla
legge ad altre persone che non condividono minimamente il suo punto di vista.
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