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Aborto e obiezione

di Felice Mill Colorni

Limitandomi alla sola questione dell'obiezione: non è mica obbligatorio fare i ginecologi in una struttura pubblica. Io trovo che l’obiezione avrebbe dovuto essere riconosciuta come diritto a chi esercitava tale professione al momento dell’entrata in vigore della legge sull’aborto. Vogliamo largheggiare? Anche a chi, a quell’epoca, fosse stato iscritto al primo anno di Medicina. Chi è arrivato dopo, e chi arriva oggi a fare il medico, sa quali sono le leggi in vigore e può stabilire preventivamente se gli garbano o no. Se non gli garbano, può fare altro: un’altra professione, il medico in un’altra specialità, il ginecologo privato. Tutto, meno che impedire in intere regioni l’esercizio di una facoltà garantita dalla legge ad altre persone che non condividono minimamente il suo punto di vista.

6 agosto 2012

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